
Oggi vi porto con me a fare una passeggiata rilassante e tonificante.
Scegliete voi se di mattina o nel tardo pomeriggio.
Dove? Ai Giardini Margherita. Sarà un sollievo e un toccasana dal caldo torrido di questo mese di giugno.
Se osserviamo gli alberi troviamo una notevole varietà. Per sapere quali alberi incontreremo sul nostro cammino affidiamoci ad una ricerca in rete sul sito internet dei giardini. Ippocastani, Platani, Noci neri, Sofore del Giappone, Spini di Giuda, Tigli, Pini, Cedri, Sequoia sempreverde. IN particolare una sequoia monumentale si trova vicino al laghetto. Sono presenti anche altre varietà come aceri, pioppi e altre specie che contribuiscono alla ricchezza del parco.
Qual è la storia dei Giardini Margherita?
Bologna si a fine ‘800 si stava ampliando, iniziava l’industrializzazione e le persone cominciavano ad affluire in città dalle campagne per trovare un migliore impiego in questo settore emergente. Nasce in questo periodo anche la stazione ferroviaria. Si rende necessaria una maggiore cura della periferia in questo spirito si intraprende il percorso che porterà il comune di Bologna alla sua realizzazione.
Progettato dal conte Ernesto Balbo Bertone di Sambuy nel 1874. Il terreno era stato acquistato per questo scopo dal conte Angelo Tattini, politico e consigliere comunale. Il comune non aveva fondi sufficienti e si impegnò a ricomprarlo da lui pagandolo in 3 rate.
Si tratta di un giardino all’Inglese che prevede l’accostamento di elementi naturali ad altri artificiali che si scoprono passeggiando, dando così l’illusione di trovarsi di fronte ad un luogo totalmente naturale, selvaggio. Il cuore del giardino è il laghetto alimentato dal Rio Cavallino.
Intorno girano due viali percorribili all’epoca dalle carrozze per una lunghezza totale di circa 3 km.
L’apertura al pubblico fu il 16 luglio 1879.
Con una delibera del 1879, il Comune decise di intitolare il parco alla Regina Margherita di Savoia, consorte del Re Umberto I, venuta in visita alla città nel 1878.
Le margherite sono le vere regine , dominano anche oggi prati dei 26 ettari di superficie del parco.
Lungo il nostro cammino incontreremo persone che come noi passeggiano parlando. Ci saranno podisti, ciclisti, bambini che giocano, nonni e genitori coi passeggini. Cani al guinzaglio in sgambamento.
All’interno del parco ci sono le scuole Fortuzzi, nate nel 1917 per permettere a bambini ammalati delle fasce di popolazione più povere di trascorrere buona parte del giorno all’aperto in un clima salubre.
All’interno del parco ci sono anche campi da tennis e da basket. Sul pratone c’è sempre chi gioca a pallone.
In estate non mancano i corsi gratuiti di ginnastica e yoga all’interno dell’iniziativa “parchi in movimento”, quest’anno al vicino parco Lunetta Gamberini o eventi di “Bologna Estate”. I Giardini Margherita sono menzionati fra i rifugi climatici del territorio comunale. Ci sono varie fontanelle per rinfrescarsi e bere
https://www.comune.bologna.it/informazioni/rifugi-climatici
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