ASPETTANDO NATALE...

Categoria
Ricette di vita
paesaggio innevato

 

Anche quest’anno è arrivato dicembre, il mese più bello o quantomeno il più propenso alla socializzazione, tra cene, brindisi e incontri con gli amici per gli auguri; 31 giorni di allegria, nonostante le sorprese e gli intoppi fin qui vissuti. 

Il Natale è un periodo magico un po’ per tutti, la città è vestita a festa, le strade brillano e le vetrine sono addobbate, i mercatini di Natale con i loro profumi e colori e le bellissime melodie natalizie ci trasportano in un’atmosfera senza tempo. 

In questi giorni con il mio lavoro ho sentito le persone anziane ricordare con gioia e forse un pizzico di nostalgia il Natale di quando erano bambini trascorso in famiglia con amici e parenti.

Natale caldo, gioioso, con l’atmosfera rassicurante, tutti in attesa di quel signore vestito di rosso con la barba bianca che sarebbe arrivato scendendo dal camino o intrufolandosi in casa da pertugi nascosti per portare doni a grandi e piccini.

Ma chi è questo signore dal viso paffuto?

Non tutti sanno che dal 1930 l’immagine è stata completamente reinventata da una nota marca di bevande e da allora la vediamo sui manifesti, sulle cartoline, sui vassoi con il suo vestito bordato di pelliccia bianca e tutto rosso, il cappuccio e gli stivali.

Ma Babbo Natale nasce molto prima e gli abiti erano naturali ed ecologici, mantello verde, veste francescana e zoccoletti di legno. 

Si sa, il mondo corre veloce e così anche il nostro “Babbo” nazionale si è trasformato in un simbolo imprevedibile, mutevole come la vita eppure sempre intenso, presente, vivo. 

Perchè una cosa è certa: Babbo Natale esiste!

Esiste nella fede incrollabile dei bambini: un quintale di bontà a bordo di una slitta carica di doni. Esiste nei libri di storia, nella leggenda di San Nicola, protettore dei fanciulli che 280 anni dopo la nascita di Cristo liberò tre bimbetti dalle grinfie di un oste tiranno che li teneva rinchiusi in barili di salamoia. Esiste nella fantasia popolare che ha trasformato la Storia di San Nicola in “Sinter Klaas” come lo chiamano gli olandesi, creando il mito di Babbo Natale portatore di doni.

Esiste nella tradizione scandinava, che dal 1822 lo ha fatto volare a bordo di una slitta trainata da renne ed hanno fatto di più, gli hanno trovato una casa. A Rovanjemi in Lapponia, quaranta gradi sotto zero e forse anche per questo lo chiamano “Papà Gelo”. 

Anche se Babbo Natale cambia nome in ogni paese e a volte cambia costume, resta sempre un mito per grandi e piccini. Un punto fermo nell’esistenza di tutti coloro che amano ancora stupirsi. In altre parole credere a Babbo Natale è un dovere, per ognuno di noi.

Il Nord suggerisce emozioni: fiocca la neve, scende il silenzio ma un campanello lontano, annuncia l’arrivo di Babbo Natale. Come in un romanzo dell’800, il tempo rallenta la sua corsa e lascia spazio ai preparativi. Niente fretta per quest’anno.

C’è profumo di legna, odore di cose buone e gesti antichi che riecheggiano la festa: il vischio sulla porta, l’abete decorato, mille lucine per la casa, un biglietto per chi è lontano e un caloroso abbraccio per chi è qui.

Buon Natale!



 

per approfondire fonti:

https://it.wikipedia.org/wiki/Babbo_Natale

https://it.wikipedia.org/wiki/Tradizioni_natalizie