Lo sviluppo sostenibile

Categoria
Ambiente
mondo verde e naturale

Viviamo un periodo storico molto complesso: guerra, siccità, crisi energetica, crisi climatica provocano preoccupazione e angoscia, soprattutto ai nostri anziani, che temono un futuro difficile non tanto per loro, quanto per figli e nipoti. Il quadro, in effetti, non è roseo; eppure c’è una direzione, un modello da seguire per migliorare la situazione presente e futura: il modello di sviluppo sostenibile. 

Lo sviluppo sostenibile è un modello sociale ed economico, basato sul principio di equilibrio secondo cui non si sfruttano più risorse di quante ne produca la Terra; affinchè sia un modello di successo, il benessere delle persone deve essere conseguito senza degradare l’ambiente

Per aderire a questo modello di sviluppo occorre prima di tutto capire quanto sia attualmente sostenibile il nostro stile di vita. A tal proposito, il Global Footprint Network periodicamente calcola l’impronta ecologica di Paesi, città, settori economici e sociali. L’impronta ecologica è un indicatore che compara la domanda di risorse di individui, governi e imprese e la capacità di rigenerarle da parte della Terra; sul loro sito internet è disponibile anche una sezione che permette di calcolare l’impronta ecologica di ciascuno di noi, inserendo luogo di residenza e abitudini quotidiane.  Secondo gli ultimi dati (2021), l’umanità vive come se avesse a disposizione 1,75 pianeti Terra, l’Italia 2,8. Per ridurre questo divario, ci sono in campo diverse azioni e interventi che investono più livelli, dalle politiche a livello internazionale e nazionale (ad es. PNRR, goal 12 dell’Agenda 2030 dell’ONU) al comportamento individuale. 

Ognuno deve fare la sua parte; a livello individuale, abbiamo delle responsabilità come cittadini e come consumatori, dobbiamo prestare la massima attenzione a tutte le nostre scelte. Occorre innanzitutto essere consapevoli della sfida e sensibilizzare quanto più possibile sul tema e, successivamente, cambiare le nostre abitudini, avendo come obiettivo ultimo il rispetto dell’ambiente e, quindi, di noi stessi. Gli esempi di buone pratiche possono essere innumerevoli, ciascuno di noi deve impegnarsi a seconda delle proprie possibilità, riporto di seguito due iniziative a mio parere interessanti: 

  • Second life - area del riuso di Bologna. 

Second Life è uno spazio adiacente alla stazione ecologica di Borgo Panigale dove si possono scambiare liberamente e gratuitamente qualunque oggetto di casa purché sia in buono stato. Il servizio è rivolto anche a scuole, associazioni, enti no-profit autorizzati dal Comune di Bologna. 

Second Life è un luogo dove viene applicata la regola delle 3 R: riduci, riusa, ricicla. 

https://www.comune.bologna.it/servizi-informazioni/second-life-area-riuso-bologna

  • Leila Bologna: la biblioteca degli oggetti 

L’idea alla base del progetto è di promuovere la cultura della condivisione. Come una qualsiasi biblioteca, Leila ospita oggetti anzichè libri, messi a disposizione di chi decide di partecipare al progetto. In cambio si può prendere in prestito tutto ciò che altri hanno messo a disposizione.

https://leila-bologna.it/leila/

Senza una natura sana e vitale non possiamo respirare, bere e mangiare. Sono impossibili le attività necessarie al funzionamento delle nostre economie e società.  Si può affermare quindi che la sostenibilità sia un’emergenza ancora più grave di quella relativa alla crisi economica e finanziaria e che è necessario agire con estrema urgenza per invertire la rotta.  

 

https://www.footprintnetwork.org/our-work/ecological-footprint/

https://asvis.it/sviluppo-sostenibile#