Il Canto

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Trasformazioni del nostro corpo
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Il Canto 

L’antico testo Su Wen, il Canone di medicina interno dell’Imperatore Giallo, quando parla del cuore, afferma che questo si “apre nella voce”. Cosa significa? Certamente che il cuore e la voce sono collegati e che la salute del cuore si può “udire” dalla qualità delle caratteristiche dell’emissione vocale di ognuno, ma non solo. 
La medicina cinese è stata per lungo tempo molto distante dalla medicina occidentale, ma oggi, grazie allo sviluppo degli studi in diversi campi della scienza medica, possiamo serenamente affermare che le confluenze esistono e attendono soltanto di essere ulteriormente decifrate.

Ma torniamo alla voce. Perché è così intima al cuore? 
Bisogna mettere il naso dentro la nostra anatomia per vedere che il cuore è collegato ai muscoli fonatori attraverso una complessa architettura muscolare. E lo è a tal punto che piccole variazioni del ritmo, della forza e dell’emotività vengono trasmesse dal cuore alle nostre corde vocali e viceversa, determinando variazioni nel timbro, nell’altezza e nell’intensità del suono, come le briglie controllano l’andatura di un cavallo per mezzo della loro azione sul morso. Oltre a questo non dobbiamo dimenticarci che l’adesione del cuore al grande muscolo diaframma, stabilisce una sinergia cardiorespiratoria che viene alterata quando non respiriamo bene e in questo modo potremmo paragonare il diaframma stesso a colui che guida la cavalcatura. 

Facciamo alcuni esempi
L’ansia possiede una forte base respiratoria. Quando blocchiamo la mobilità del diaframma vi è una certa possibilità di sperimentare sensazioni angosciose; l’angor, radice etimologica del termine angina, si sente nel petto; nel cuore. 
Oppure avete mai sperimentato la sensazione di attorcigliamento delle corde vocali o cali repentini  del tono o alterazioni del timbro, per esempio mentre parlavate in pubblico o durante una dichiarazione d’amore?

Come agisce il canto?
Il canto ha il potere di armonizzare le differenti distribuzioni di tensione muscolare lungo queste catene, esattamente come fa una passeggiata sulla distribuzione dello sforzo lungo le catene muscolari della schiena e dell’addome. È risaputo, infatti, che regolari passeggiate con sforzo moderato allentano i dolori della schiena. Ebbene il canto - anche in questo caso lo sforzo deve essere bilanciato sulla propria capacità ventilatoria, sul proprio registro (per es. soprano o tenore), e sui propri gusti musicali - opera nel medesimo modo. 
Infatti il valore aggiunto del canto risiede proprio qui, nella sua funzione estetica. Cantando infatti “tocchiamo anche le corde” del piacere, dell’emozione e del ricordo e le mettiamo in risonanza con l’attività del cuore, che smista questi sentimenti e queste funzioni, innanzitutto per mezzo della sua funzione vibratoria sonora, che attraversa le catene di muscoli. Il tema triste, il tema allegro, il tema dell’infanzia e della giovinezza, il tema dell’amore e quello del dolore, ognuno possiede la sua frequenza, ognuno conferisce una tensione e una risonanza specifica alle complesse sinergie cardioventilatorie e fonatorie, “massaggiando” le emozioni.
Pertanto, ogni momento e sentimento che abbiamo provato può entrare in risonanza con una canzone o una musica e in questo modo può abitare il nostro CUORE. Cantare, quanto possiamo e quanto riusciamo,  tutta la gamma delle nostre emozioni è per LUI il miglior balsamo. 

Infine, un suggerimento semplice: cantate perché vi fa bene, fatelo all’aria aperta, per ossigenarvi, fatelo da soli o in compagnia per qualsiasi motivo o solo per giocare, come dice un autore a me caro. Al link qui di seguito ve lo canta a modo suo. 
https://www.youtube.com/watch?v=15R6cRrkrkI
 

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Concato, cantautore sottostimato. Grazie.

 

Da anni vivo in campagna ed osservo nelle varie stagioni gli uccelli, stanziali e migratori, acquatici, diurni e notturni, rapaci o granivori. Mi è parso, a volte, di aver intuito il loro linguaggio, diverso per ogni specie ma con alcuni tratti simili, per esempio i segnali di allarme in presenza di un pericolo sono simili, secchi, alti suoni ripetuti quasi a raffica. Ho notato che anche specie diverse interpretano in modo uguale i segnali d'allarme ed una volta recepiti li ripetono a loro volta con le modalità precipue. La postura e la voce in quasi tutte le specie terrestri formano un codice comunicativo normato. 

Ricordo un film francese del 2004: Les choristes - I ragazzi del coro. quando si parla di canto non posso fare a meno di pensare alla forza educativa e di aggregazione che ha lo stare insieme in un coro e penso a questo film e alla sua canzone più famosa: Vois sur ton chemin. Potete ascoltarla in questo link  https://www.youtube.com/watch?v=Nuywf1GWlJ4

 

 

 

Con riferimento all'incontro di ieri in cui è stata fatta la proposta di costituire gruppi di Canto (Coro) e di "lettura ad alta voce" propongo a chi fosse interessato, la costituzione di un gruppo di cantori della Divina Commedia (lettura ad alta voce), in occasione della ricorrenza del 750° anniversario della nascita di Dante Alighieri. Propongo il video ricordo della mia partecipazione alla iniziativa: "All'improvviso Dante 100 canti per Firenze" che si è svolta per 10 anni di seguito, io ho partecipato a cinque edizioni. La parte più suggestiva era sempre il canto finale XXXIII del Paradiso, declamato da tutti i cantori avanti al Duomo di Firenze (vedi video). https://fb.watch/4R2hYhgvyC/

Io canto nel Coro Stella, composto da persone over 60 e diretto dalla Maestra Giovanna Giovannini e quando canto sono felice. Mi sembra di riappropriarmi di una dimensione più vicina alla natura, come se le vibrazioni del torace e del corpo entrassero in sintonia col mondo. Come esempio vi riporto un pezzo dei Tenores del Supramonte in Sardegna, dove il canto entra in sintonia col gregge, da accapponare la pelle https://www.youtube.com/watch?v=z-m3V1cwnPY