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Madame Bovary - gruppo di Lettura YouBOS

Un contributo di Redazione YouBOS

Venerdì, 21 Maggio 2021

E' un gruppo di lettura virtuale che si riunisce una volta al mese. E' uno spazio per condividere la passione della lettura.

Se vuoi maggiori informazioni o desideri partecipare puoi contattare la redazione di YouBOS

Il libro di questo mese è Madame Bovary di Gustave Flaubert.

Madame Bovary ed il bovarismo

Verso la fine dell'anno 1856 fu pubblicato in Francia il romanzo "Madame Bovary" e fu subito scandalo. L'autore Gustave Flaubert fu accusato di oltraggio alla morale pubblica per il realismo nella descrizione dei costumi di provincia e subì un processo, nel quale fu però assolto e questo costituì un formidabile lancio del suo romanzo, che ottenne un grande successo.
Emma Bovary, la protagonista del romanzo, è una donna infelice, insoddisfatta della propria condizione, prigioniera di un matrimonio scialbo che la portava a vivere un'esistenza grigia. Emma era stata educata in convento, si era nutrita di letture romantiche, sognava una vita di agi e di lusso ed ora, dopo un triste matrimonio, desidera la vita di città a Parigi, desidera andare a teatro, girare per i negozi, frequentare la buona società, invece vive nel grigiore della provincia un'esistenza che la deprime, accanto ad un marito che l'adora, ma che lei disprezza. Non le basta avere una figlia, che lei non cura, vuole volare e per uscire da questa situazione cade fra le braccia di due amanti, che la abbandonano nel momento del bisogno, quando deve pagare i propri debiti su ingiunzione del tribunale. Nell'adulterio cerca la via di fuga, cerca il grande amore romantico che aveva sognato da ragazza, ma anche con l'adulterio non soddisfa la sua ambizione, il suo desiderio di una vita amorosa vissuta alla grande. Emma precipita in una condizione peggiore di prima. All'epoca fu coniato un neologismo " Bovarismo" per indicare questa caduta in una situazione peggiore della precedente.
Ad Emma non rimane che una sola via d'uscita: il suicidio con il veleno che trova nella farmacia del paese, la morale borghese non le consente altra fine.

Nell'anno 1877 in Russia fu pubblicato un romanzo di Lev Tolstoj "Anna Karenina", un'altra eroina prigioniera di un matrimonio insoddisfacente, moglie di un alto funzionario dello stato, che la tratta come se fosse una sua proprietà. L'ambiente del romanzo, lungo e complesso, con tanti personaggi, è quello dell'aristocrazia, Anna è una madre affettuosa, ma soffre il distacco del marito arido e cede al corteggiamento del conte Vronskij e si abbandona all'adulterio. I due amanti, che vivono all'inizio una grande storia d'amore, sono però allontanati dal mondo aristocratico, che non tollera lo scandalo. Anche Anna ha una vita tormentata, a tratti angosciosa ed alla fine preda della disperazione si suicida gettandosi sotto il treno.

Un filo unisce queste due donne, vittime della morale dei tempi. Oggi la loro storia finirebbe diversamente, con un divorzio sicuramente, sulla poltrona dello psicanalista probabilmente, forse con un tragico femminicidio. 

Vitali Gabriele

 

Dove puoi trovare il libro:

In biblioteca

In digitale 

In allegato il PDF.

Esiste anche come audio libro su Liber liber  Madame Bovary [audiolibro] – Liber Liber

Inoltre ci sono numerosi film, nel 1933, nel 1949 fino all'ultimo nel 2014

La Rai ne ha fatto nel 1978 una trasposizione televisiva a colori in 6 puntate che si può vedere su RAIPLAY all'indirizzo: https://www.raiplay.it/programmi/madamebovary

Radio3 lo ha letto nella sezione ad alta voce in 23 puntate all'indirizzo https://www.raiplayradio.it/playlist/2017/12/Madame-Bovary-0f435300-cbe6-4109-9a8d-751f1584e6a7.html

L'audiolibro è composto da più file in formato mp3 che si possono ascoltare direttamente o anche scaricare e salvare nel proprio pc. I file vanno salvati uno per uno.

Sia per l'audio libro sia per i podcast di Radio 3 consigliamo di seguire l'ascolto direttamente dal link 

Ci ritroviamo il 21 giugno per discuterne insieme !!

Categoria
Relazioni umane

Commenti a questo contenuto:

Tolstoj ha scritto anche Sonata a Kreutzer, pubblicati nel 1889. Qui il marito geloso uccide la moglie, che ama suonare il pianoforte perchè ritiene che lei lo tradisca con un violinista che lui stesso le ha presentato. Donne di fine ottocento che sono uccise o si uccidono perchè indotte al suicidio dalla disperazione, dalla morale, dall'educazione che hanno avuto, dall'aridità degli uomini che le circondano o anche dall'insoddisfazione di non riuscire ad avere l'affetto e la considerazione che cercano.

Manca loro "la corrispondenza d'amorosi sensi" che Foscolo cita all'inizio dell'800 ne I Sepolcri. E quando la cercano, la incontrano e la perseguono la società le condanna a tale punto da non sostenere il peso della colpa. 

In Madame Bovary ci sono tantissimi stereotipi maschili che le persone incontrano nella loro vita direttamente o indirettamente: i bellimbusti, i narcisisti, i saccenti, i deboli, gli umili, i profittatori, gli sfruttatori, gli avidi, i gretti anche di sentimenti. Ma questi grandi scrittori hanno deciso di raccontarci storie in cui a patire di più  di questa triste umanità sono le donne mentre gli uomini che "possono tutto" sono la quota spregevole del racconto esistenziale

Grazie allo stimolo di questo gruppo, sto ricominciando a leggere!

Il Sussidiario è stato il primo libro che ho incontrato, ero alla scuola elementare nella seconda metà degli anni 50! Non c’erano libri in casa mia, circolavano testate politiche, L’Avanti e L’Unità, il settimanale Noi Donne per mamma e per me il Pioniere, fumetto con Cipollino e Chiodino. Un tragico evento nella mia famiglia mi ha costretto a lasciare il mondo felice della campagna per vivere in un condominio di Bologna vicino alla Lunetta Gamberini che negli anni 60 era costituita solo da campi di grano. La prima cosa bella è stata scoprire che i miei zii, abitavano nel condominio di fronte, avevano rinnovato soggiorno e salotto con mobilio in teak svedese, corredando il minimale mobile libreria con tanti volumi, tutti della stessa misura e di gran impatto visivo. Ho scoperto che era bello leggere storie avvincenti come Notre Dame de Paris di Victor Hugo, Eugenia Grandet di Honoré De Balzac, La certosa di Parma di Stendhal, Jane Eyre di Charlotte Brontë, Cime tempestose di Emily Brontë,  Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen. Intanto alle medie superiori seguivo con interesse i movimenti letterari del romanticismo francese, inglese e tedesco riscontrando che tanti scrittori e scrittrici erano presenti nei titoli di questa indimenticabile collana. Ricordo che la parte più difficile di queste avvincenti letture era rassicurare continuamente mia zia di prestare la massima attenzione per non rovinare le sovra copertine e le pagine. Ma che fatica maneggiare quei volumi così grandi e con rigide copertine!     

14 giugno 2021

Inoltro da un autore che desidera rimanere anonimo

Lettura Rap

Nella piattaforma BoS è nata una schiera

che fa della lettura la sua bandiera.

Un insieme di persone colto e raffinato,

che gustano i libri con mente e palato.

 

RIT. Leggere un libro male non fa

Deve saperlo tutta la città!

 

Oltre alle pulzelle ci son maturi signori

un gruppo variegato, ma ricco di valori

che trovano allettante la lettura

e desiderano arricchire la propria cultura.

 

RIT. Leggere un libro male non fa.

Deve saperlo tutta la città!

 

Si riuniscono in un salotto virtuale

e proporre bei romanzi è abituale .

Ogni emozione ogni pensiero analizzato

e il contenuto distrutto od osannato.

 

RIT. Leggere un libro male non fa.

Deve saperlo tutta la città!

 

Di Madame Bovary lunedì si parlerà

e la cara Emma come ne uscirà?

Non importa quale sarà il verdetto

l'importante è che il libro sia stato letto.

 

RIT. Leggere un libro male non fa.

Deve saperlo tutta la città!

 

Durante un settimanale incontro con le Signore del nostro Gruppo ForteMente abbiamo parlato del romanzo “Madame Bovary” scritto da Gustave Flaubert. Alcune hanno affermato di averlo letto altre ricordavano solo il titolo. Secondo alcune il commento ed il messaggio che si recepisce cambiano secondo il momento che si legge: a vent’anni prevale l’istinto sentimentale, i sogni della vita; da adulti si analizzano con più equilibrio le scelte di una donna, anche quelle sbagliate. Il racconto narra della storia di una donna insoddisfatta della vita matrimoniale che insegue i suoi sogni d'amore.

Ad esempio: Mirella, che l'ha riletto dopo tanti anni, l'ha riassunto parlando di Madame Bovary come una donna educata in modo "romantico" con sogni che non riesce a realizzare perché sposata con un dottore molto, anzi, troppo tranquillo che pensa a mangiare, dormire e lavorare. Lui la ama, ma le offre una vita "piatta" molto lontana dai suoi sogni; nemmeno la nascita di una figlia cambia la sua vita.L'ebbrezza che cerca Emma la cerca e la trova nella relazione da prima con un giovane (dipendente della farmacia del paesino), poi di un aristocratico che si è stabilito nelle vicinanze. Ma tutte e due le relazioni finiscono (in particolare perché i due amanti si sentono "soffocare " e non intendono legarsi  a fondo) ed Emma continua a fare piccoli imbrogli per non smettere questa doppia vita che sembra possa regalargli alcune emozioni. Ma a poco a poco, i debiti aumentano fino a decretarne il fallimento e il sequestro di tutto ciò che possiede con il marito di fronte al fallimento (economico e morale) Emma si uccide con il veleno rubato in farmacia. Mirella ha parlato del modo di scrivere di Flaubert (molto preciso e forse... troppo pesante per il giorno d'oggi) e dell'importanza che ha avuto questo romanzo nell' 800 per aver iniziato a parlare e a mettere come protagonista di un romanzo una donna. Questo va letto inquadrandolo nel secolo in cui è stato scritto....Anche la lettura è diversa a seconda dell'età: Mirella ricorda come ha vissuto la sua prima lettura da giovane e come ora abbia riletto con occhi diversi considerando di più l'aspetto della mancata realizzazione delle aspirazioni di Emma piuttosto che l'avventura amorosa.

Ivonna, una collega, che non ha letto il libro, dopo aver ascoltato attentamente ha esclamato! <Che tristezza!>. Altro tema evidenziato è il rapporto genitori-figli, in questo caso è più calzante madre-figlia. L'educazione dei figli è pure un argomento molto attuale.

.Vite di donne

Berthe, la figlia che nasce dal matrimonio con Charles. La bambina, una volta nata, è spesso presente nel racconto, ma sempre sullo sfondo, non una parola sui suoi sentimenti  e su ciò che prova anche se si avverte come, per la madre, sia solo un capriccio da tenere o allontanare. Madame Bovary non prende mai in considerazione i bisogni della figlia, non è dato sapere neanche quanti anni abbia la bambina quando il racconto si conclude.

Emma avrebbe voluto un maschio per poter riscattare il desiderio di emancipazione che, alle donne, a quel tempo, non veniva minimamente concessa. Un maschio sarebbe stata la sua affermazione e, quando invece nasce una femmina, “un’altra lei”, il dolore è grande. La figlia non meriterà l’affetto che la madre avrebbe voluto dare al figlio solo per via del suo sesso. Berthe non può emancipare Emma, in quanto donna.  Il padre le vuol bene, ma la madre la usa solo per riempire i suoi vuoti, quando altre soluzioni si sono rivelate fallimentari.

La vita di Berthe viene liquidata sul finale, rimane sola e mandata a lavorare in una filanda di cotone e viene considerata la figura più tragica del romanzo.

Tanti anni son trascorsi dalla storia di Madame Bovary, le donne hanno molto lottato e ottenuto conquiste importanti ma dobbiamo constatare che ancora ci sono molte donne che non vivono completamente libere e serene.

Gruppo ForteMente

Lunedì 21 giugno 2021 ho partecipato a un interessante incontro, nell’ambito del Gruppo di Lettura YouBOS, sulla figura femminile di Madame Bovary.
Il confronto delle idee, circa la condizione della donna e le sue aspirazioni, ha portato la discussione a spaziare dal passato al presente e ritorno, portando la disamina a passare in rassegna tanti nomi di donne sotto osservazione dalla letteratura e dall’opera in musica. Il finale dell’incontro è stato imprevedibile per la sfida lanciata da Mariella: trovare almeno un uomo da analizzare in bene o in male!
Accetto la sfida e parlo di Atticus Finch, dal libro Il buio oltre la siepe di Harper Lee.
Sono stata obbligata a leggere il libro a scuola, nella seconda metà degli anni 60, per poter partecipare alla discussione in aula sui temi del razzismo, dei pregiudizi e dell’educazione. Mi ha attirato subito la figura di Atticus per il suo carisma, un avvocato vedovo che si occupa con sensibilità della crescita dei suoi due figli e che difende un uomo di colore, ingiustamente accusato di violenza sessuale su una ragazza bianca. Atticus è un uomo calmo e cordiale, insegna ai suoi figli di non rispondere alle provocazioni con l’aggressività e di non curarsi dei pregiudizi. Cerca con ostinazione la verità e la giustizia perché ritiene che siano dei valori da perseguire anche a discapito della propria reputazione. Il libro mi è piaciuto moltissimo e non posso certo dimenticare il ruolo importante nella mia gioventù che ha avuto la severissima insegnante di lettere, Suor Nazarena. 

La sfida di Mariella io non l'ho intesa così. Ho interpretato la sua richiesta come una ricerca: se ci ricordiamo tante donne dei romanzi che affrontano il suicidio, quanti uomini si comportano altrettanto? Io al momento ricordo solo il romanzo di Goethe: I dolori del giovane Werther, Ma adesso rifletto.

Chiedi al Bibliotecario di SalaBorsa ha risposto al quesito che ho posto grazie alle indicazioni delle nostre esperte Valeria ed Elisa. La domanda era: quali romanzi riportano protagonisti maschili che si suicidano per amore?

di seguito vi riporto la loro risposta:

Le ricerche effettuate, confermano la difficoltà nel reperire esempi di suicidi maschili per amore nell'ambito letterario nel corso delle diverse epoche. Nel preromanticismo o anche dopo nel periodo del pieno romanticismo ottocentesco, o in età più recenti non risultano esempi letterali precisi riferiti alla domanda, che siano realmente significativi. Il suicidio per l'uomo in ambito letterario è sempre una componente e non l'unica ragione che lo  spinge al gesto estremo. Ad esempio nelle Ultime lettere di Jacopo Ortis, Ugo Foscolo caratterizza il libro al tema principalmente politico, associando all'ideale della libertà negata da parte dell'invasore straniero, l'amore impossibile per Teresa del giovane Jacopo che venendo a conoscenza del matrimonio della sua amata, ne aumenterà la disperazione, occupando una componente importante ma non unica della trama e decretando alla fine il gesto fatale. Nella realtà vissuta da scrittori famosi, alcuni tragici destini come ad esempio la figura di Cesare Pavese che alla depressione da sempre presente, si aggiunge l'amore non corrisposto per Fernanda Pivano, che non sarà di certo il motivo del suicidio dello scrittore ma che ne aumenterà il senso della fatica di vivere. Uno spunto di ulteriore riflessione può essere come si capovolgano le percentuali dalla letteratura delle diverse epoche nella realtà di oggi. Da una indagine dell'Istat realizzata nel 2016 nel nostro paese, risulta un netto aumento di suicidi maschili del 78% rispetto a quelli femminili che sono del 22%. Questi dati sono stati rilevati da un'inchiesta del quotidiano il Messaggero:
https://www.ilmessaggero.it/mind_the_gap/italia_suicidio_donne_maschi_morti_dati_istat_mind_the_gap-4739953.html
Infine si può affermare che nell'ambito letterario a parte qualche raro esempio citato, l'uomo non trova sufficiente la sola ragione dell'amore non corrisposto o impossibile da realizzarsi per decidere di suicidarsi.
Cordiali Saluti
 

Hai ragione, la mia non voleva essere una sfida ma una curiosità e nello stesso tempo  vedere se nel  gruppo ci fosse qualcuno che potesse soddisfarla.

In questi giorni di caldo torrido mi sono concentrata a cercare se, tra i romanzi letti in gioventù, e anche negli anni successivi, ci fosse qualche uomo morto suicida, ma per amore. La ricerca è stata molto difficoltosa, perché non mi veniva in mente nessuno. Poi la folgorazione è avvenuta di notte quando cercavo di prendere sonno. Invece di contare le pecore cercavo un tizio qualunque che si fosse ucciso per amore e per me, di origine venete, è stato motivo di sorpresa del tipo: ” Ma come non mi è venuto in mente prima!” Si tratta di tale Montecchi Romeo immortalato da un certo William Shakespeare inglese e qualcosa di questo suicidio credo che la ricordiate tutti.

Però, la mattina successiva , navigando su internet, ho anche appreso una notizia per me  veramente singolare; il grande Shakespeare, per raccontare questa storia è andato a rimestare in un antico mito babilonese molto conosciuto nella società greca e romana: quello di Pirano. Chi lo avrebbe mai immaginato! Come Romeo anche Pirano era innamorato follemente della bella e dolce Tisbe, ma a causa dell'odio delle rispettive famiglie i due amanti decidono di fuggire. Il piano però fallisce e Piramo, credendo che Tisbe fosse morta, si pugnala. Poco dopo sul posto giunge la ragazza e vedendo il compagno esanime si trafigge pure lei il petto.

Per ora mi fermo qui, ma la mia ricerca continua.

Mariella

Emma e non solo. Ho letto il libro qualche anno fa e ora, per il gruppo di lettura, ho visto il film televsivo in 6 parti, molto bello con splendidi attori, del 1978. Ho partecipato alla discussione del gruppo di lettura. Emma è la figura centrale, con la sua vena romantica molto accentuata. Si sposa per "elevarsi socialmente" ma la vita che comincia dopo il matrimonio non è quella che vorrebbe. Parigi, i balli, i belli e costosi abiti e sottovesti e gioielli e oggetti..questo lei vorrebbe. E un amore romantico. Si trova con un marito che non stima e con una figlia che non ha nessun significato nella sua quotidianità. Lo sceneggiato televisivo è costruito e prende il via dal processo ad Emma Bovary, processo che nella realtà subì Flaubert, per attentato alla morale pubblica. Come è noto. Comunque il tema è sempre attuale, ancora ora le donne soffrono per malintesi amorosi. Sono arrivata alla conclusione, diversa molto da quella di partenza, sul tema, che questo forte richiamo alla concretezza, si piò dire da parte di tutti i partecipanti, è la cosa essenziale che tutte le donne (in particolare) dovrebbero perseguire. Senza togliere niente ad un ideale "romantico" di vita. Forse se Emma avesse avuto un pò di luce sulla concretezza, capacità di mettersi in discussione, obiettività e concretezza, in questo avrebbe trovato la sua "crescita personale". La discussione del gruppo mi è stata veramente utile. Grazie.

5 Luglio 2021 di Mariella Fenzi

Ti amo da morire.” 

Quante ragazze, della mia generazione, hanno scritto questa frase sul diario o quanti ragazzi, credo molti  meno,   l'hanno sussurrata  alla loro amata per strapparle un bacio appassionato! Forse non si usa più ma la mia ricerca su Internet tra i personaggi maschili, morti suicidi per  un amore non corrisposto, è continuata. Mi sono così imbattuta nel protagonista del romanzo epistolare “I dolori del giovane Werther” di Goethe, incentrato sui tormenti e le sofferenze amorose del ventenne Werther. Il ragazzo è innamorato di Charlotte, una donna intelligente e matura che, pur apprezzando la corte del ragazzo , preferisce sposare un uomo, diciamo,  più posato. Alla fine del romanzo Werther  scrive a Charlotte una lettera di addio, poi si spara alla tempia.

Stessa sorte per un altro innamorato, narrata nel romanzo “Le ultime lettere di Jacopo Ortis” scritto da Ugo Foscolo. Anche questo è un romanzo epistolare e si differenzia, da quello scritto da Goethe, soprattutto per il tema politico trattato in maniera rilevante. Tuttavia, il rapporto tra l'innamorato Jacopo e Teresa occupa una parte importante della trama. Il ragazzo si suicida proprio perché viene a conoscenza del matrimonio di Teresa, e sente che la sua vita non ha più senso.

Mi fermo qui nella speranza che qualche partecipante alla piattaforma BoS abbia trovato qualche altro nome da aggiungere!

Franca Valeri e Luciana Litizzetto hanno scritto insieme un libro in forma di dialogo intitolato "L'educazione delle fanciulle. Dialogo tra due signorine per bene". Einaudi. Mi ha stupito ritrovare lì molte considerazioni sugli uomini, il loro aspetto, il loro atteggiamento, visto da due generazioni di donne e da due stili di vita così diversi come quelli che le due autrici rappresentano.

Sono due Italiane di provenienza culturale e sociale molto diversa, antitetiche a volte per stile, una potrebbe essere mia madre o forse mia nonna ed una mia sorella più piccola. Entrambe però riportano quello che le donne dicono, o non dicono ma pensano solo fra loro sugli uomini da bambine, ragazze adolescenti, poi giovinette e donne anche mature. Molto interessante è l'approccio per temi o parole chiave sulle quali si confrontano es. la cucina, la coppia, il lavoro, l'economia domestica, l'estetica. Così viene fuori anche l'evoluzione dei costumi attraverso 3 generazioni. Un libro all'apparenza leggero ma non troppo in realtà, un libro che permette di capire il perchè del grande numero in letteratura e forse anche sulle cronache dei suicidi femminili rispetto a quelli maschili. Forse il frutto di tante aspettative e sogni delusi ma già in partenza pendenti e patinati di falsità e di sicuro di disparità di ruoli.