Vecchiaia e morte

Ieri , mente riassettavo la cucina la televisione ha dato , in modo breve, una notizia triste. Un Signore, non mi piace dire un uomo, di novanta anni , senza figli, con solo due nipoti è morto mentre cercava di fuggire dalla casa di riposo in cui si trovava. Quello che mi ha sconcertato e che poi mi ha fatto riflettere è il modo in cui ha trovato la morte. Il Signore , con le lenzuola ha fatto una specie di corda, l'ha legata al termosifone per poi scavalcare la finestra e scendere nel vuoto, ma la susseguente caduta gli ha procurato la morte. Non cercava certo la morte, credo che volesse ritrovare la libertà della sua casa, riguardare gli oggetti per rivivere nel ricordo, le gioie e i dolori della sua lunga vita. La televisione ha mostrato il suo viso senza denti, ma sorridente e mi ha fatto tanta tenerezza e ho pensato che forse , quando era ragazzino, scendere dalla finestra per passare qualche ora con gli amici per lui era stato un gioco.

E' dieci anni che scrivo che la morte mi cammina a fianco, è un anno che ho liberato quattro ante di un  armadio perché penso che prima o poi avrò bisogno della badante, ma mi accorgo che non sono per nulla preparata ad accettare ciò che la vecchiaia porta in sé. Ho visto e sentito amiche in case di riposo, conosco la vita con la badante e non me ne va bene nessuna eppure una soluzione la dovrò prendere. Intanto penso  alla tanta fatica che devo aver fatto per  entrare su questa, terra  per poi lottare  per vivere e infine faticare ancora di più per arrivare alla morte e mi troco ad invidiare chi ha una fede incrollabile come aveva mia sorella.

Mariella