L’ETA’ DA INVENTARE   

Categoria
Amministrare e progettare il tuo futuro
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Per combattere la noia è necessario essere attenti a tutto ciò che succede di nuovo e essere capaci di provare meraviglia. E come rimedio alla tristezza e alla depressione  tipici dell’età vanno coltivati i rapporti di amicizia e le relazioni.

L’ETA’ DA INVENTARE   (Vincenzo Paglia, Piemme Ed 2021)

L’autore Vincenzo Paglia  durante la pandemia è stato cooptato, dall’allora ministro della salute Speranza, a presiedere una commissione tecnica  ministeriale nata in seguito ai tristi fatti delle morti per covid della popolazione anziana. 

 Arcivescovo,  con la comunità di S. Egidio si occupa dagli anni ‘70  di poveri e anziani.  

La commissione ha prodotto un documento dal nome. “Carta per i diritti delle persone anziane e i doveri della comunità delle persone anziane”  

Di seguito una selezione dei dati e delle suggestioni dalla lettura del volume che non vuole essere rappresentativa dell’intera opera.

Nel 2030 gli anziani al mondo supereranno il miliardo, entro il 2050 supereranno i 2 miliardi, il 22% della popolazione mondiale. In Italia abbiamo  raggiunto una percentuale della  popolazione anziana  over 65 del 23.8% sul totale. Nel 1960 erano il 9%, nel 1970 11%, nel 1980 13%, nel 2000 16% e nel 2016 22%.  

Considerato il forte calo delle nascite potremmo parlare anche di degiovanimento.( Fonte Istat  al  1° Gennaio 2022 i ragazzi con meno di 15 anni sono il 12.7 %, gli over 65 23:8% ).

Dagli anni Ottanta in poi il progresso tecnologico ha assunto un’ accelerazione  tale che solo le nuove generazioni riescono a interpretare  adeguatamente. Gli anziani hanno perso il ruolo di detentori del sapere di  quello che fino ad allora era un mondo immutabile.  

Nel libro dello psicoterapeuta Francesco Stoppa, “l’età del desiderio. Adolescenza e vecchiaia nella società dell’eterna giovinezza” , l’autore accomuna le due fasi della vita nelle quali si rompe un equilibrio, quello delle sicurezze dell’infanzia nel primo caso e quelle delle certezze e delle responsabilità dell’età adulta nel secondo. Chi diventa anziano deve superare  le proprie convinzioni che l’esistenza sia vitale solo quando è produttiva.L’adulto responsabile è colui che si sottopone alle richieste della società  in cui vive. Nel momento in cui ha concluso alcuni compiti essenziali ( lavoro, educazione dei figli..) puo’ percorrere con più libertà la via della propria originalità. Non tutti sono anziani allo stesso modo.

Una famiglia su dieci ( fonte Censis) in Italia ha un anziano non autosufficiente. Gli anziani assorbono più dei due terzi delle risorse destinate ai servizi sanitari e socio assistenziali. Nonostante questo il pilastro dell’assistenza dei non autosufficienti sono i caregiver familiari, supportati da 1.600.000 badanti.

Quella dei caregiver è chiamata “ generazione sandwich”: in prevalenza donne , strette fra il lavoro di cura rivolto a genitori,  nipoti, lavoro.

“La parte di welfare coperta dalle famiglie è destinata in prospettiva  a ridursi in modo consistente per il minor numero di figli, il progressivo crescere del numero degli anziani rispetto agli adulti e la riduzione delle pensioni. Uno scenario su cui dovrebbe riflettere anche chi vive come invasione l’afflusso di immigrati nel nostro paese. La Xenofobia e la chiusura non potranno che contribuire ad un futuro peggiore” ( M. Aime,L. Borzani, Invecchiano solo gli altri , Einaudi 2017).

Da qui l’urgenza  di riprogettare e quindi reinventare la vecchiaia.

Papa Francesco intervistato da Eugenio Scalfari su Repubblica il 1 Ottobre 2013 diceva che i più gravi mali che affliggono il mondo sono la disoccupazione dei giovani e la solitudine in cui vengono lasciati i vecchi. In particolare i giovani restano schiacciati sul presente, senza memoria del passato e senza il desiderio di proiettarsi nel futuro.

Le generazioni si possono sostenere a vicenda generando a loro volta  speranza di vita?

L’anziano si prende cura delle generazioni successive, è capace infatti  di evocare il futuro e di far crescere la speranza in quelli che vengono dopo di lui. 

Un’esperienza  personale in tal senso di generazioni a confronto è quella del corso omonimo dell’Università Primo Levi di Bologna, docente padre Fabrizio Valletti SJ, risalente agli anni 90.  Esperienza formativa per giovani studenti universitari e studenti dell’università della libera età. L’anziano sentiva valorizzata la propria esperienza, il giovane trovava chi aveva intrapreso strade ricche di ostacoli aprendo vie prima di lui. Entrambe le generazioni ne traevano beneficio.

Papa Francesco  a proposito della vecchiaia  dice che è un tempo di grazia, nel quale siamo chiamati a perseverare e a tramandare la fede, a intercedere, ad essere accanto a quanti sono nel bisogno.

Il cardinal Martini coniò una nuova beatitudine : “Beati coloro che riescono a leggere il proprio vissuto come un dono di Dio, non lasciandosi andare a giudizi negativi sui tempi vissuti o anche sul tempo presente a confronto con quelli passati”.

 

 

colloquio tra papa Francesco e Eugenio Scalfari

https://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_4_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=salastampa&p=null&id=5752

il Rapporto ISTAT-Commissione Paglia su popolazione anziana e loro bisogni di assistenza sanitaria e sociosanitaria

La carta per i diritti degli anziani