Supermercati lenti?

Oggi diversi quotidiani e siti d'informazione riportano una notizia relativa alla catena olandese di supermercati Jumbo, che avrebbe deciso dal 2022 di attivare un servizio di cassa lenta nei supermercati. Le casse si chiameranno Kletskassa e saranno principalmente dedicate a persone anziane che hanno voglia di "fare due chiacchiere" e fare la spesa più lentamente.

L'iniziativa si inserisce nell'ambito del progetto del governo olandese "Uno contro la solitudine", che mira a combattere l'isolamento degli anziani.

Non sono gli unici in Olanda, e ci sono iniziative del genere anche in altri paesi europei.

Voi cosa ne pensate? Se ci fossero in Italia, usereste delle casse lente?

Immagini
cassa supermercato

La cassiera della COOP

da Mariella

Sabato 15 ottobre 2021, giornata storta come a volte capita, ma per fortuna mancava poco più di un'ora alla chiusura. Tutto il pomeriggio seduta alla cassa della Coop di via Dagnini a far passare sullo scanner i più disparati prodotti stando attenta che il codice a barre fosse ben leggibile. Ma che schifo di lavoro! Aveva studiato per anni e lei Eva Francia aveva conseguita la laurea in chimica molecolare con il massimo dei voti. Altri erano i suoi sogni, altre le sue aspirazioni.

Se ne era stata zitta, per tutto il suo turno, con un sorriso incollato sulle labbra come voleva il regolamento, mentre avrebbe voluto gridare al mondo intero la sua amarezza. Chissà perché in quel pomeriggio le covava in petto una grande amarezza e, a ognuno di quei poveracci come lei, che le passavano davanti, fantasmi senza volti e senza speranze, avrebbe voluto dire:

” Signora guardi che questa crema non le toglie nessuna ruga, ma come può crederlo...”

“Se vuole che i suoi denti splendano più bianchi del bianco non c'è dentifricio che tenga!”

“Che credi maschio italiano che con quel caffè avrai dietro una scia di meravigliose fanciulle ... povero illuso, credi di essere George Clooney?"

Aveva così tanta rabbia in corpo che avrebbe volentieri spaccato il mondo e via a far passare uno dopo l'altro i pacchetti di merendine, quelli del Mulino Bianco s'intende, dove le mamme sono sempre giovani e belle, con vestiti giusti per andare alla prima della Scala e i babbi sono dei machos da fotoromanzo tutti muscoli e sorrisi mielosi. Lei aveva studiato per fare la ricercatrice, oppure l'insegnante all'università ed era anche molto preparata, ma quello era il figlio di... o l'amico di...e di questi ce ne era sempre uno in più, quell'uno che le aveva fatto decidere che non poteva aspettare tutta la vita un lavoro adeguato agli studi fatti.

E così era arrivata ad essere assunta in quel supermercato e tutti a dirle che era stata tanto fortunata, ma fortunata di che cosa? Si immaginava in un'aula mentre spiegava ai ragazzi i risultati di una ricerca e illustrava la teoria del professore...

“ Signora ha la tessera Coop?” Si trovò a dire con la voce di una che non era salita in cattedra, ma cercava di essere gentile. Che poi non era mica obbligata a chiedere la tessera, ma quella vecchietta le sembrava così indifesa, quasi come la sua nonna quando si era ammalata e poi, nel portamonete aperto, si intravvedeva solo una banconota ed era un peccato rinunciare a quel 'due per uno'  destinato ai soci.

“ Sì signora Eva ce l'ho la tessera.” La vecchietta aveva pronunciato il suo nome come volesse accarezzarla mentre cercava quella  tessera in ogni angolo della borsetta per poi ricordare, confusa e mortificata.

“ Ma guarda che sbadata , devo averla lasciata sul tavolo della cucina...!" Si capiva che di quello sconto ne aveva bisogno. Dalla fila si era levato un brusio di insofferenza.

“ Posso lasciare qui la spesa? Torno subito con la tessera...” le stava chiedendo quella vecchietta che ora le sembrava proprio la sua nonna e avrebbe fatto di tutto per esserle di aiuto.

“ Sì le tengo la spesa da parte, non posso fare di più...” Mentre in cuor suo Eva sperava che qualche cliente della fila le allungasse la tessera mentre lei avrebbe finto di non vedere altrimenti avrebbe passato dei guai. Dove era mai finita la solidarietà, tutti a pensare solo a se stessi o imbrigliai in teoremi che non davano spazio.

Lei era sicura che la vecchietta aveva la tessera e che di lì a poco sarebbe tornata e la vide andarsene strascicando un passo dopo l'altro lungo via Dagnini.

E infatti era tornata dopo mezz'ora sventolando la sua tessera come un trofeo, aveva camminato fino in fondo a via Protti per sette euro di sconto, la cifra era ben stampata sullo scontrino ed Eva si trovò a pensare che anche per gli anziani, soprattutto quelli soli, non era molto facile la vita e per quella vecchietta ebbe il primo sincero sorriso della giornata e, siccome non c'erano persone in fila, le raccomandò di stare attenta lungo il tragitto perché, dopo il portico i marciapiedi erano un vero attentato alla vita tanto erano dissestati.

“E' tanto che glielo voglio dire signora Eva, ma lei è la più brava cassiera della Coop, poche chiacchiere, poi è svelta e anche la più gentile di tutte.”

Il suo nome pronunciato con tono affettuoso le era sembrato bellissimo più che dottoressa Francia e tutti quei complimenti le avevano ridato la sua identità.

Sabato 15 ottobre 2021, le operazioni di chiusura completate ed esatte al centesimo: poteva andare a casa con meno amarezza in corpo.

Francesco suo marito, sicuramente aveva già acceso il forno e apparecchiato la tavola e poi c'era una lunga notte davanti in cui dirgli che la vita era bella , che gli voleva bene e che presto, molto presto anche lui avrebbe ripreso a lavorare.

E invece un tavolino in uno spazio riparato come per le parafarmacie? lo chiamerei "Pillole di parole" o lo "Scambiaparole" oppure "Chicchie-Riccio". Si potrebbe anche offrire una tisana durante lo scambio, quasi quasi lo propongo alla Bonomelli!

Sì a me piacerebbe la cassa lenta. Che brutto andare sempre di corsa, in fretta. E c'è questo fare, e poi devo ricordarmi e poi....anche la spesa...in fretta se no perdo la fila.. Una bella cassa lenta, con una cassiera simpatica.