I ricordi condivisi

Categoria
Relazioni umane
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“La vita è fatta di attimi e ricordi destinati a segnarci per sempre”

 (A.Premoli)

 

“Il ricordo è l’unico paradiso dal quale non possiamo essere cacciati”

(J.P.Richter)

 

“La memoria del cuore elimina i cattivi ricordi e magnifica quelli buoni, e grazie a questo artificio, siamo in grado di superare il passato”

(G.G.Marquez)


 

La scrittrice Marguerite Youcenear, famosa per aver dedicato centinaia di pagine all’autobiografia e al tema della memoria, decise di tornare al suo paese natale  Marchienne in Belgio, aveva superato i cinquant’anni d’età e ne erano trascorsi almeno venticinque anni dalla sua ultima visita, vi era tornata per vedere ancora una volta la sua casa d’infanzia e il grande giardino, una volta arrivata affermò :”il parco divenuto pubblico, mi parve essersi un po’ ridotto, ma bisogna sempre fare i conti con gli ingrandimenti della memoria”. L’antica casa di famiglia ora diventata biblioteca comunale, spoglia di tutti gli arredi non combacia più ai ricordi infantili, alle credenze della memoria, tutto sembra essersi raffreddato, finché un’anziana signora frequentatrice della biblioteca riconobbe la scrittrice, le due donne iniziarono a parlare e il loro dialogo ricreò immagini, sensazioni, atmosfere che sembravano per sempre perdute, i ricordi riaffiorarono, la vita di un tempo  sembrava essersi depositata in un'immagine che  parola dopo parola diviene più nitida nella mente di chi racconta e ricorda.

Ma che cos’è un ricordo?

Possiamo definirlo come una sorta di viaggio nel passato o come un rapporto con il passato.

Per spiegare questo dobbiamo parlare della memoria e delle tipologie della memoria.

La memoria rappresenta la capacità del nostro cervello di immagazzinare e conservare nuove conoscenze del mondo circostante e le esperienze della nostra vita; noi siamo ciò che siamo grazie a questa capacità. Per memoria, si intende quindi, il processo in cui tutte le nuove informazioni vengono codificate, immagazzinate e recuperate. Senza di essa non c’è percezione, azione, pensiero, è quindi fondamentale ed essenziale per la nostra vita psichica. Quando parliamo del ricordo come viaggio nel passato prendiamo in considerazione la memoria semantica ( la parte della memoria dichiarativa che riguarda conoscenze generali come i contenuti appresi a scuola, il costo di un oggetto, il nome di una via); quando parliamo del ricordo come rapporto con il passato prendiamo in considerazione la memoria procedurale ( la parte che riguarda le acquisizioni di apprendimenti utili a svolgere determinate azioni, come camminare, andare in bicicletta o accendere un computer, attraverso ripetizioni, sforzi e correzione degli errori, che mettiamo in pratica quotidianamente).La memoria può essere a breve termine (o memoria di lavoro) o a lungo termine e permanere per anni. Quella a breve termine ha una capacità di circa 6 o 7 elementi di informazione ( per esempio un numero telefonico oppure la lista della spesa), la memoria a lungo termine, invece, è quella a cui affidiamo ricordi come il viso di una persona cara, un episodio della nostra vita  ma anche l’apprendimento di un concetto.

Inoltre dobbiamo ricordare un particolare tipo di memoria quella autobiografica, inerente ai ricordi della propria esperienza di vita e la memoria episodica nel caso di singoli eventi specifici, quest’ultima è legata alla memoria semantica che implica la conoscenza di fatti e concetti ed elementi linguistici non legati a un contesto.

Gran parte della nostra vita si basa su memorie di tipo semantico, costruite nel tempo lentamente, mattone su mattone.

La memoria sensoriale è il sistema di memoria che trattiene le informazioni di carattere puramente sensoriale ( ad esempio il rumore del tuono durante un temporale, il dolore provocato da una scottatura).

E infine possiamo chiederci perché dimentichiamo?

Le risposte presenti in letteratura scientifica sono molteplici e indicano che:

dimentichiamo perché non abbiamo appreso bene l’informazione; oppure per l’interferenza causata dall’enorme quantità di informazioni che registriamo (interferenza proattiva quando ciò che abbiamo appreso in precedenza interferisce con quello che stiamo cercando di apprendere; interferenza retroattiva quando la difficoltà a ricordare informazioni nasce dall’esposizione successiva a materiale differente); inoltre  dimentichiamo anche in base all’interesse che dimostriamo per la singola cosa, a maggiore interesse segue una maggiore capacità di trattenere i contenuti.

Esistono diversi metodi e tecniche per agevolare mantenere la memoria. Tra i testi a riguardo ricordiamo:

- Memoria di ferro di H.Lorayne (ed.Pan)

- Fitness della mente, gli esercizi di neurobica per allenare il cervello e la memoria di  L.C.K.M.Rubin ( ed.Red)

- 101 modi per allenare la memoria di S.Bottiroli e E.Cavallini (ed.Newton Compton)

- La testa fra le nuvole come concentrarsi in un mondo di distrazioni  ( per i più piccoli ma  non solo) di J.P.Lachaux (ed.Dedalo)


 

       Bibliografia 

 

  • L’arte di ricordare di A.Oliviero (Rizzoli)
  • L’arte di ricordare tutto di J.Foer (Longanesi)
  • 101 modi per allenare la memoria di S.Bottiroli e E.Cavallini (ed.Newton Compton)

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Quante verità inesplorate in questo articolo....io mi sto avvicinando sempre più all'età avanzata e ricordo meglio le cose di una volta e sempre meno quelle presenti.

“La memoria del cuore elimina i cattivi ricordi e magnifica quelli buoni, e grazie a questo artificio, siamo in grado di superare il passato”..proprio così... adoro questa frase..

Complimenti all’autrice dell’articolo, mi ci sono ritrovato molto, talvolta anche facendo scendere qualche lacrima.