ramo di mimosa gialla

Filastrocche

Un contributo di Mariella

Mercoledì, 26 Maggio 2021

Malinconia 

Oggi ho incontrato la malinconia

che esige di tenermi compagnia.

C'è qualcuno che di voi mi può aiutare

a mandarla al diavolo senza esitare?

 

Festa delle donne

L'otto Marzo è un giorno importante

che ci riguarda tutte quante!

Oggi ogni donna si festeggia

e il mondo diventa la sua reggia.

Sbucan ovunque le gialle palline...

Ma no, non sono le medicine!

Sono fiori, mimose profumate

per noi donne da tutti corteggiate.

Che sia giovane oppure nonna

un mazzetto va ad ogni donna

perché si ricordi con dignità

"Siamo noi i fiori dell'umanità!"

Però una cosa voglio dire

a chi ora mi starà a sentire:

Noi siamo molto fortunate

perché in Italia siamo nate.

Molte donne, guardiamoci intorno,

non sono libere ed ogni giorno

devono sempre abbassare la testa       

perché c'è qualcuno che le molesta.

A tutte queste vada il nostro pensiero

e che si ribellino, ma per davvero!

E siccome di anni ne sono passati

che i nostri diritti siano rispettati!

E poi quest'anno c'è un altro tormento

che ci segue in ogni momento

c'è il birichino virus corona

che la polmonite a qualcuno dona

Ma noi siamo forti, siamo donne

da sempre siamo le colonne

di questo mondo che non ci ha aiutato

e di molti doveri ci ha subissato.

Il lavoro non ci ha mai fatto paura,

anche quando la vita è diventata dura

Allora a te che hai dimenticato il sorriso

ti arrivi una carezza sul tuo viso

E a te che hai scordato la dolcezza

ricordati un giorno di giovinezza!

E a tutte voi che sognate la libertà

il chiedere aiuto non è una viltà.

Madri ,figlie, sorelle.... nonne

siamo sempre noi delle gran donne!

Se poi ci metti amiche, vicine, e cognate

siamo sempre noi le super impegnate

Che ci vogliamo fare sentire

ed insieme ridere e gioire

anche se lontane dal Centro Stella

per dimostrare che la vita è bella!

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Altro

Commenti a questo contenuto:

Poesie? possiamo scrivere qui le nostre poesie? quelle proprio nostre, quelle che teniamo dentro ai quaderni e ai diari? io ho tanti quaderni in giro nei cassetti, purtroppo io scrivo quando sono triste, un po' come prendere una pastiglia. dopo che ho scritto e soprattutto se quello che ho scritto mi soddisfa, mi sembra di essere meno triste e meno sola.

Ma scrivere poesie mi sembra un'azione difficilissima, butti giù i pensieri, li affini, limi le frasi, le accorci, togli tutto quello che è in più. Una poesia è un atto essenziale di pensiero, non come un racconto in cui devi mettere dettagli e descrizioni per fare capire bene tutto lo svolgimento. Una poesia è uno zampillo, chiaro, diretto, vivo, pieno di energia, senza sfrangiature. Mi piacerebbe tanto riuscire ad essere così sintetica da trasmette in poche frasi tutto il sentire. bisogna mettersi alla prova e tentare, tentare e ripulire

23 giugno 2021

Per Krista.

A me è successo, ma solamente quando il dolore ha bussato troppo forte, di buttere sulla carta pensieri, sentimenti, paure e anche speranze. Non c'era la volontà di scrivere una poesia ma il desiderio di trovare un modo per proseguire il cammino. Sono tanti questi scritti, alcuni li ho anche distrutti ma i più li conservo gelosamente e di tanto in tanto li vado a rileggere e dopo il pianto riesco a ritrovare il sorriso. Mi rendo conto che definirli poesie è dare loro troppa importanza ma, a quelle aspre e dure parole gettate sulla carta, io sono grata perché sono diventate la mia forza e il mio sostegno.

P.S e forse qualche scritto potrei anche condividerlo

Ho incontrato un'autrice, davvero brava, delicata e profonda. Metto qui un suo scritto. Lei si chiama Enrica Tesio, la trovate su Facebook dove potete leggere una sua rassegna e le pubblicazioni. Buona lettura

Le rughe 

C’è intorno ai miei occhi un gran calpestare
galline bislacche che sanno volare
creature di piuma con zampe ruspanti
son simili a me: leggere, pesanti.

In fronte ho due rette che sembran binari
Ci corron pensieri che variano orari
Li carico d’ansia, di attese e d’amore
Ma ho chiuso il passaggio ai treni a rancore.

Intorno alla bocca due parentesi tonde
Più passano gli anni più sono profonde
Le apro e le chiudo, scontorno l’umore
Proteggo il sorriso, lo scudo del cuore.

Poi faccio la conta dei miei capillari
Li ho rotti nei parti e non li ripari
che “dare alla luce”, è una strana espressione
ma rende l’idea della deflagrazione.

Il volto è un lenzuolo al sole asciugato
Ci dorme la vita, l’ha un po’ stropicciato
Ma è bello così, nessuno lo nega
Noiosa è l’età che non fa più una piega.

Diffido dei visi stirati a vapore
È gente che ride col silenziatore
La vita t’intaglia, tu lasciala fare
Il mare in tempesta si lascia increspare

Cancelli le rughe dai bei lineamenti
Ma il lifting che cerchi è ai tuoi sentimenti
Lo so che a guardarle ti sembrano brutte
Ci ho messo una vita e le rifarei tutte.