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La Miss

Un contributo di Nonna M.

Giovedì, 13 Maggio 2021

Un racconto di Nonna M.

I clienti della Coop di via Dagnini la conoscono, pochi però sanno il suo nome, per molti è soltanto la Miss, ossia quella che partecipò, forse trent'anni fa, al concorso di Miss Italia. Ancora è una bella signora così alta, longilinea e soprattutto ben eretta.
Quante volte la mamma mi ha detto: " Tieni le spalle dritte altrimenti diventerai gobba!"
La Miss ha i capelli di un biondo ramato e lunghi che quasi raggiungono la vita, una espressione altera e solo un principio di sorriso stampato sulle labbra carnose. Gli occhi, ancora grandi da cerbiatta, sono contornati da una impercettibile ragnatela. Sembra che il tempo non abbia scritto, sul suo volto, né di gioie né di dolori.
Di ogni mia ruga, antica o recente , ricordo le risa o il pianto.
La vedo camminare lenta tra le corsie con il grembiule aperto e svolazzante , pare sollevata da terra, forse sta pensando ad un giorno lontano quando sfilava su di una passerella col suo abito da sera.
Quante corse ho fatto con la pancia di nove mesi e il cappotto svolazzante perché non si allacciava, per prendere l'autobus che mi portava al  lavoro. Allora, durante il congedo di gravidanza, si era retribuite solo in parte!
Poi si ferma , il suo sguardo accarezza la scansia dove sono bene in mostra scatole e confezioni di pasta. Sono rigatoni, farfalle, gobbi, sedanini...Tutti le lanciano occhiate ammirati, lei li risistema ad arte anche se non ce n'è bisogno. Poi la incrocio nella corsia dei detersivi, ripone nella scansia prodotti per piatti, per vetri, per pavimenti... Lo fa con lenta grazia, di tanto in tanto si ferma , fissa un flacone come vedesse in esso, riflessa la sua bellezza e intimamente ancora se ne compiaccia.
Io colleziono antichi specchi d'argento ma meglio che rimangano inutilizzati sulla cassapanca.
Quando poi siede alla cassa sembra salire su di un trono e assume una posizione regale. Mi sembra di chiedere udienza quando appoggio, alla rinfusa, sull'apposito ripiano, i prodotti che io ho acquistato.
La guardo, le sorrido. Mi ignora.
Le sue mani ben curate , che ugualmente cominciano a mostrare qualche cedimento, fanno scorrere nello scanner i prodotti come fossero doni che ho scelto per lei per omaggiarla. La carta igienica , nelle sue mani , si trasforma in un lungo nastro di velluto e la saponetta emana il profumo dei mughetti appena raccolti.
E' un profumo che non percepisco più , però è ancora vivo nei ricordi. Quelli non sfumano , rimangono intatti dentro di me.
Intanto il metallico big big che segnala il passaggio dell'ultimo prodotto è la riverenza a lei dovuta.
"Sono dodici euro e cinquanta." Lo dice a me ma guarda altrove.
Le allungo una banconota, in silenzio mi dà il resto.
M.F.
 

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Commenti a questo contenuto:

Io che conosco la Miss della Coop di via Dagnini perchè anche io spesso faccio lì la spesa, vi assicuro che a leggere questa descrizione sono quasi morta dal ridere perchè la cosa inimmaginabile è che appena la si vede si capisce che è stata una modella, lo stile è diventato parte del DNA. Anche la voce è calda e vellutata, da regina. Bè vi confesso: un po' d'invidia io l'ho provata e più passa il tempo...